PRIMA PUNTATA
LINOSA
Un affascinante isola dall'aspetto misterioso. Ma appena si scende dal traghetto, ci si innamora subito! E' l'isola dai mille colori, grazie alla lava e i suoi cangianti che vanno dal nero al rosso, arancione e ocra; il verde della macchia mediterranea, dal cappero ai coloratissimi fiori e le coloratissime case.
Un isola di 5 km quadrati, con molte cose interessanti per chi ama la natura e la semplicità.
Ecco Llinosa, vista dal traghetto, all'alba.
Le prime innovazioni tecnologiche a Linosa iniziarono nei primi anni '60: nel 1963, la SIP installò la prima centrale telefonica, nel 1967 entrò in funzione la centrale elettrica, gestita dalla SELIS, nel 1968 venne inaugurato il nuovo asilo dedicato a Pietro Taviani, la scuola elementare e media, dedicate a Luigi Pirandello.
Il turismo incominciò a svilupparsi, in quegli anni.Nel 1983 fù costruito il dissalatore per assicurare un continuo rifornimento di acqua potabile. A Linosa non esiste nessuna fonte naturale di acqua dolce.
Nel 1976, la RAI approdò sull'isola ad installare le prime due reti; nel 1985 arrivò anche la mediaset.
In seguito furono costruiti i moli d'attracco: il primo allo Scalo Vecchio, a Pozzolana di ponente, a Mannarazza e Faraglioni. Prima si scendeva dal traghetta con la “varcazza”, una barca abbastanza grande per trasportare i passeggeri.
Lo Scalo Vecchio, visto dalla nave all'arrivo all'alba.
Ecco Llinosa, vista dal traghetto, all'alba.
Questa incantevole isola in provincia di Agrigento, si trova a 160 km dalla Sicilia, fa parte dell'arcipelago delle Pelagie, con Lampedusa e l'isolotto di Lampione. Queste ultime sono diverse da Linosa: Lampedusa e Lampione fanno parte della placca continentale africana e ne derivano da una frattura del continente stesso; Linosa è invece di origine vulcanica, emersa da eruzioni da circa 300 metri di profondità sotto il livello del mare.
Secondo alcuni studi geologici, le origini di Linosa sono recenti.
Ecco una "scultura" di lava costruita dal vulcano.
Al centro dell'isola abbiamo la Fossa del cappellano (foto sotto) il cratere principale, basso e molto coltivato, sempre verde;
monte Vulcano, alto 195 metri.
Mostriamo monte vulcano e alcuni panorami: il paese visto da monte Vulcano
Monte Rosso, con i suoi 186 metri di altezza.
un sentiero presso monte Rosso
Monte Nero, alto 106 metri, è molto suggestivo: i tramonti, il panorama della Pozzolana di Ponente è assolutamente da non perdere. Ecco lo strapiombo di monte Nero sulla Pozzolana di ponente.
Alle pendici di quest'ultimo, c'è un piccolo craterino di 50 metri circa.
Linosa
fu abitata due anni dopo Lampedusa, esattamente il 25 aprile del
1945. Nel
1843, Ferdinando ll di Borbone, diede incarico al cavaliere Bernardo
Maria Sanvinsente, capitano di fregata, di colonizzare le due isole. Così,
un giorno d'aprile del 1845, approdò una barca con alcune famiglie
tra cui un medico, un prete, un sindaco, un muratore, un falegname, contadini; una trentina di
persone provenienti da Ustica, Agrigento, Palermo, Pantelleria e altre
città della Sicilia. I
primi coloni, che abitavano le numerose grotte dell'isola, venivano
pagati tre tari al giorno e potevano usare circa 240 ettari di terra
gratis. Prima
di quell'insediamento, Linosa era un isola disabitata.
Nell'antichità
fu usata come rifugio nelle guerre puniche.
Le prime innovazioni tecnologiche a Linosa iniziarono nei primi anni '60: nel 1963, la SIP installò la prima centrale telefonica, nel 1967 entrò in funzione la centrale elettrica, gestita dalla SELIS, nel 1968 venne inaugurato il nuovo asilo dedicato a Pietro Taviani, la scuola elementare e media, dedicate a Luigi Pirandello.
Il turismo incominciò a svilupparsi, in quegli anni.Nel 1983 fù costruito il dissalatore per assicurare un continuo rifornimento di acqua potabile. A Linosa non esiste nessuna fonte naturale di acqua dolce.
Nel 1976, la RAI approdò sull'isola ad installare le prime due reti; nel 1985 arrivò anche la mediaset.
In seguito furono costruiti i moli d'attracco: il primo allo Scalo Vecchio, a Pozzolana di ponente, a Mannarazza e Faraglioni. Prima si scendeva dal traghetta con la “varcazza”, una barca abbastanza grande per trasportare i passeggeri.
Lo Scalo Vecchio, visto dalla nave all'arrivo all'alba.
Una delle due vedette della marina militare in tempi di guerra.
Lo scivolo delle barche del porticciolo Scalo Vecchio.
Il cimitero
Una mangiatoia, presso la "Fossa del cappellano".
Chiudiamo in bellezza, con una foto della bella Cala Pozzolana di ponente con la sua piccola spiaggetta.
Nel prossimo capitolo vi farò conoscere il verde di Linosa, la sua meravigliosa e profumata flora.
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